Per noi che seguiamo il caso Orlandi non sono certo delle novità le dichiarazioni esposte alla Commissione d'inchiesta parlamentare, sul caso Orlandi, dall'ex Procuratore della Repubblica di Roma, Giancarlo Capaldo.
Certo che Accetti era il telefonista, sia Mario che l'Americano.
Inoltre: come fare a non ritenerlo coinvolto quando già nel 2013 aveva delineato un quadro preciso della vicenda pur mantenendo riservato il dettaglio dei nomi e di alcune dinamiche?
Ieri, il 18 Luglio 2024 è stata una data storica.
Capaldo, oltre ad ammettere che Accetti non è un mitomane dice testualmente su Marco Accetti: “secondo me erano necessarie ulteriori indagini, non può essere liquidato perché è pur sempre un soggetto che è presente nella vicenda Orlandi fin dal primo momento, ci sono degli interventi, tanto per cominciare le telefonate di Pierluigi, la telefonata di Mario non perché si identifica con Accetti ma perché è la prosecuzione di Pierluigi. Poi, si ripresenta, come l’autore delle telefonate effettuate dal cosiddetto americano che non è nient’altri che Accetti"
C'è per un passaggio, dove sicuramente il dr. Capaldo si sarà confuso, ed è quello relativo ai comunicati Turkesh, che secondo lui, terminavano con l'arresto di Accetti, avvenuto il 20 Ottobre del 1983, dovuto all'incidente Josè Garramon.
Infatti, i sette comunicati Turkesh, si spalmano dal 1983 fino al 1985. Cessano però le telefonate dell'americano, 16 in tutto, proprio con l'arresto di Accetti, ovviamente impossibilitato visto che era in galera.
Cessarono anche i comunicati del Phoenix, (forse quelli a cui si riferiva Capaldo scambiandoli per quelli del Turkesh) che in una dichiarazione di Pietro Orlandi è riconducibile all'allora SISDE, servizi segreti italiani.
Disse Pietro Orlandi:
“Dopo il sequestro di mia sorella a casa nostra veniva spessissimo un agente segreto del Sisde, Giulio Gangi, con il quale era nata una certa confidenza. Eravamo in cucina, non ricordo se a prepararci un panino o un caffè, e al telegiornale stavano parlando dell’ultimo comunicato del gruppo Phoenix. Gangi si girò di scatto, facendomi l’occhiolino, e mi disse: «Quelli siamo noi». Lì per lì non diedi importanza alla cosa, ero solo un ragazzo. Ma oggi, a ripensare ai tanti depistaggi e agli infiniti punti oscuri di questa indagine mai andata fino in fondo, non mi sembra un dettaglio trascurabile”.
Eccole le due fazioni di cui parla Marco Fassoni Accetti
Riuscendo a mettere insieme i pezzi, prendono quindi nome le due fazioni avverse, quelle raccontate ampiamente da Marco Fassoni Accetti negli anni in cui il caso Orlandi era affidato al dr. Capaldo; dal 2013 al 2015.
Se da un lato il Phoenix era il Sisde e dall'altro il Turkesh NON ERA ACCETTI, a chi si può ricondurre questa strana entità che operò fino al 1985?
Dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989, Günther Bohnsack, un ex colonnello della Stasi, rivelò parzialmente l'origine del coinvolgimento del gruppo Turkesh.
La Stasi, la polizia segreta della Germania Est, operava in un contesto in cui il paese era diviso in due e la parte orientale era alleata dell'Unione Sovietica.
Bohnsack spiegò che i comunicati del gruppo Turkesh erano stati diffusi dal servizio segreto per distogliere l'attenzione dall'ipotesi che i mandanti dell'attentato a Giovanni Paolo II fossero i servizi segreti dei paesi dell'Europa orientale, in particolare quelli bulgari.
La Stasi, attribuendo la responsabilità della scomparsa di Orlandi a un gruppo terrorista turco, mirava anche a contrastare i sospetti, diffusi in Occidente, che il sequestro fosse opera dei servizi di spionaggio di un paese comunista. Secondo Bohnsack, l'ordine di orchestrare il depistaggio era stato impartito dal servizio segreto sovietico, il KGB.
In poche parole la cosiddetta "trattativa" si concluse con la caduta del muro di Berlino e quei famosi soldi che lo IOR avrebbe dovuto restituire a certi "investitori" rientrarono nelle tasche dei proprietari.,
Sul treno Orlandi sono purtroppo saliti molti depistatori che hanno usato il rapimento della ragazza per i fini più disparati
Cosa rimane da collocare in modo logico negli eventi del caso Orlandi?
Dice Capaldo che i due rapimenti nascono potrebbero avere responsabili diversi ma che comunque possono essere trattati insieme.
Fa anche un preciso riferimento a circa 53 ragazze che scomparvero a Roma, soltanto nel 1983.
Ci sta dando un'indicazione precisa?
Se la pista internazionale era solo una copertura per fare in modo che lo IOR restituisse i soldi ai legittimi proprietari, e che venisse distolta l'attenzione sulla pista bulgara (come fece anche Ali Agcà illuso da una promessa di una improbabile liberazione) Capaldo unisce i due casi lasciando intendere 2 cose:
- Indagate sulle ragazze scomparse a Roma nel 1983;
- Emanuela e Mirella Gregori unite ma forse con diversi responsabili
Capaldo afferma che il rapimento di Emanuela Orlandi avvenne per una sorta di "favore" chiesto a De Pedis da Mons. Vergari.
De Pedis si mise in azione, con alcuni membri della banda della Magliana e mai coinvolgendo questa direttamente, per il rapimento della ragazza: la cosiddetta "bassa manovalanza".
Secondo noi però fu proprio Marco Fassoni Accetti ad organizzare la logistica degli eventi, come mai?
Una probabile risposta potrebbe essere trovata nei legami che Marco Accetti avrebbe potuto avere con il Vaticano, con un ipotetico ruolo di fiducia che ricopriva all'interno di un gruppo di prelati ristretti, a tal punto da essere reputato idoneo e uomo di fiducia, per organizzare sia del rapimento, nel senso strutturale, ma anche le successive azioni di depistaggio grazie proprio ai telefonisti.
Accetti poteva benissimo muoversi attraverso ogni struttura malavitosa come la Magliana e i Lupi Grigi, con i quali non mancano elementi per sapere che li aveva incontrati.
Il vero motivo per la quale Emanuela venne fatta sparire!
Si trattò forse di un'altro depistaggio, questa volta messo in piedi dal Vaticano con il tacito consenso della famiglia?
Una sorta di scudo, fornito a Papa Wojtyla, per consentirgli di agire meditatamente contro il governo sovietico facendo 8 appelli pubblici e suscitando clamore planetario? Emanuela fu "prestata" a questa messa in scena?
Emanuela sarebbe dovuta tornare a casa nel giro di pochi mesi, giusto il tempo di fare un po' di sceneggiata mediatica, ma dopo che il Presidente Pertini non concesse nessuna grazia, nonostante le pressioni del Papa, qualcosa andò storto!
Cosa successe che ha cambiato i piani?
Perché Emanuela non fece più ritorno?
Perché Pietro Orlandi continua a puntare il dito contro il Vaticano?
Fu l'inaspettata morte di Mirella Gregori che fermò tutta la messa in scena?
Pietro Orlandi conosceva Accetti già nel 1983 e quindi anche la messa in scena?
ORLANDI: Se proprio vogliamo, mia madre ne parlò i primi tempi, non era più una cosa strettamente famigliare. Sbaglio o anche tu i primi tempi mi facesti una telefonata, quando io mi fidavo di tutto e tutti e soprattutto della buona fede e della tua volontà nell’aiutarci, e ti parlai di quel fatto perché tu stesso avevi dubbi, come se ne avesti sentito parlare?”.
Speriamo in veloci aggiornamenti...
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